Buonanotte governino

Written on 11:31 by Bolognasicura

NUOVO CONVEGNO DI BOLOGNA SULLA MOSCHEA

Written on 02:30 by Bolognasicura



MOSCHEA? NO GRAZIE ! – Siete tutti invitati:

A Bologna il 30.11.07 si terrà un convegno, articolato in due fasi ben distinte, per ribadire il no dei cittadini alla nuova moschea che sindaco e giunta pretendono di imporre alla cittadinanza, nonostante le chiare e legittime motivazioni del dissenso.

La manifestazione è stata promossa dalla LEGA ANTIDIFFAMAZIONE CRISTIANA, presso il Savoia Hotel Regency - Via Del Pilastro, 2 - 40127 Bologna – ITALIA, con il
seguente programma.
Qui le indicazioni per vedere il luogo preciso del convegno http://www.mbetravel.com/bologna-hotels/hotel/savoia_hotel_regency/map.php

PROGRAMMA
17.00 Inizio presentazione della giornata e degli ospiti presenti, a cura di Adriana Bolchini Gaigher
nonché dei messaggi inviati dagli ospiti non presenti gemellati con il progetto di difesa dei valori occidentali, dall’Inghilterra, dalla Germania e dall’italia.
17.10 - il primo intervento Adriana Bolchini – presidente nazionale O.D.D.I.I. – dir. resp.le Lisistrata, che trasmetterà.
alcuni spezzoni del film documentario "Il mercante di Pietre" che il regista e produttore Renzo Martinelli ha dato facoltà di presentare al posto suo che si associa virtualmente alla manifestazione.
una serie di filmati brevi e fotografie che mostrano l’islam integralista nel mondo e le problematiche che crea in ogni paese in cui si insedia la legge coraniCa della shariah
17.40 – I Responsabili C.V.F. Centre Vigilant Freedom in Europa – Gran Bretagna – che interverranno con un filmato e spiegheranno come è nato il gruppo e cosa si propone, nonché le legittime preoccupazioni sull’avanzata islamista in Europa e la regressione delle tradizioni occidentali a favore di quelle islamiche, cosa che complica la vita dei cittadini autoctoni.
18.10 - Avv. Antonia Parisotto - responsabile ufficio legale O.D.D.I.I. che interverrà sulle prospettive e possibilità legali di fermare la costruzione di nuove moschee anche in relazione al fatto che i progetti hanno come “padrini” i rappresentanti di associazioni integraliste come l’Ucoii.
18.30 - Mohammed Ahmed – giornalista italo-egiziano, conduttore di La9 La8 di Padova che rilascerà una breve relazione sulle sue esperienze da testimone e giornalista islamico liberale e moderato.
18.40 - Vito Punzi – giornalista redattore di Tempi esprimerà la sua posizione e le sue testimoniante.
19.00/19.40 - Enzo Ballaman - Ospite speciale che trasmetterà il film "submission" e parlerà dell’integralismo islamico come dell’assassinio del regista Vincent van Gogh, che lo ha realizzato.


Ore 20 Breve pausa

ore 20,30 inizia l’incontro
fra i due leader della Lega Nord Umberto Bossi e Roberto Maroni, che spiegheranno le motivazioni politiche e quale strategia desiderano adottare.

Presenti anche gli ospiti-relatori che sono intervenuti nel pomeriggio dei lavori, per testimoniare, se fosse necessario quanto sia doveroso pretendere il rispetto delle nostre leggi e della nostra costituzione, nonché una reciprocità con la “casa madre” dell’islam wahabita che ha sede a La Mecca in Arabia Saudita, ove ogni libertà di culto è proibita e perseguitata.

Ore 22 – Cena conviviale per la quale è obbligatoria la prenotazione, (costo € 35,00) al numero +39 347/.05.04.244

Emergenza Bangladesh

Written on 06:09 by Bolognasicura

AGIRE (Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze) debutta lanciando un appello di raccolta fondi a sostegno della popolazione del paese asiatico colpito dall’alluvione di venerdì scorso. I fondi raccolti serviranno a sostenere la risposta umanitaria di alcune tra le maggiori organizzazioni non governative italiane presenti in questo momento in Bangladesh: ActionAid, Save The Children, Terre des Hommes, VIS e WWF.

Più di 3 milioni di persone costrette ad abbandonare la propria abitazione, oltre 2.000 vittime accertate. Purtroppo i numeri del ciclone SIDR (di categoria IV) che la sera del 15 novembre ha colpito i distretti di Khulna, Baribal, Barguna e Mongola, in Bangladesh, sembrano destinati a crescere. Mano a mano che i primi soccorsi riescono a raggiungere le zone colpite da quello che comincia a rivelarsi come uno dei cicloni più devastanti degli ultimi anni, la memoria torna tragicamente indietro al 1991, quando un ciclone simile fece 143 mila vittime. E al 1971, quando purtroppo il bilancio del disastro si fermò a circa mezzo milione di morti.

"Dalle notizie che ci arrivano direttamente dalle nostre organizzazioni presenti sul territorio – spiega Marco Bertotto, direttore di AGIREabbiamo un quadro, sempre più preoccupante di un Bangladesh davvero in ginocchio. Alcune stime non ufficiali parlano oramai di oltre 10.000 vittime e di molte decine di migliaia di feriti. Senza considerare il rischio delle epidemie che sembra essere molto concreto date le condizioni di devastazione nell’area".

In totale, sarebbero un milione circa le famiglie colpite dal ciclone e oltre tre milioni di persone i senza tetto. A migliaia di persone sono stati già offerti i primi soccorsi, ma ben più ampi sono i bisogni sul terreno e molte zone sono ancora irraggiungibili. L’alluvione ha colpito scuole, edifici e strade, provocando inoltre un black out di oltre 36 ore. La quasi totalità del raccolto di riso è andato distrutto e assai gravi sono le conseguenze per l’ambiente. Un dramma di dimensioni assai peggiori è stato scongiurato dai meccanismi di prevenzione e dagli appelli dei rappresentanti delle associazioni umanitarie che, casa per casa, hanno avvertito del pericolo imminente invitando tutti ad evacuare le abitazioni.

A fronte di questa drammatica situazione, le organizzazioni non governative di AGIRE hanno deciso di lanciare un appello di emergenza per soccorrere le popolazioni colpite dal ciclone in Bangladesh. Con l’obiettivo di trasformare – come è nella missione di AGIRE – tanti gesti individuali in una risposta coordinata ed efficace.

Per offrire il proprio sostegno – in attesa che vengano attivati altri canali di donazione – è possibile collegarsi al sito www.agire.it, oppure chiamare il numero verde 800132870 . Nelle prossime ore, forniremo ulteriori aggiornamenti al proposito.

FINE DEL COMUNICATO

INFORMAZIONI DI BACKGROUND

Guarda il video

All’insegna del motto "uniti nella risposta" Action Aid, Save the Children, Terre des Hommes, VIS e WWF hanno deciso di unire le loro forze per intervenire in modo tempestivo, efficace e trasparente su questa situazione di emergenza che ha colpito il Bangladesh.. Cittadini, organizzazioni della società civile, media, enti locali e imprese – in risposta all’appello lanciato dalle 5 organizzazioni non governative - hanno l’opportunità di mobilitarsi in aiuto delle popolazioni colpite dalle emergenze.

Operando sul modello di analoghi "comitati emergenze" presenti in altri paesi europei – come il DEC (Disasters Emergency Committee) inglese - AGIRE assicura così una risposta rapida e di qualità. La sua forza risiede nella capacità di creare un vero e proprio "sistema-paese" per la risposta alle emergenze umanitarie, favorendo la più rapida ed efficace mobilitazione di tutti i settori della società italiana in una gara di solidarietà non competitiva.

Nelle prossime ore i partner di AGIRE (network televisivi, quotidiani nazionali, gruppi bancari, compagnie telefoniche, imprese private) si attiveranno per offrire visibilità all’appello e sostenere la comunicazione dei canali di erogazione, facilitando in questo modo la risposta concreta dei cittadini italiani.

"I fondi raccolti – spiega Marco Bertotto – saranno utilizzati inizialmente per realizzare dei programmi di immediata risposta - che vanno dalla distribuzione di cibo, acqua e altri beni essenziali, all’assistenza sanitaria, al soccorso a rifugiati e sfollati. Nelle prossime ore definiremo con maggiore precisione il quadro di intervento, per comunicare ai nostri donatori la destinazione finale dei fondi raccolti".

A garanzia della trasparenza del percorso di scelta degli obiettivi e dell’impiego dei fondi, AGIRE ha dato vita a un Comitato etico che vede affiancati nomi prestigiosi che vanno da Antonio Cassese (professore di diritto internazionale e presidente del tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia), a Nicoletta Dentico (Giornalista ed esperta di diritti umani. Attualmente è Policy and Advocacy Manager di Drug for Neglected Diseases, DNDI a Ginevra), da Margherita Hack (ordinaria di astronomia all’Università di Trieste) a Andrea Monorchio (professore ordinario presso la facoltà di Scienze politiche all’Università di Siena) da Gianni Rufini (esperto di aiuti umanitari) a Marco Vitale (economista d’impresa).

Per informazioni e interviste contattare l’ufficio stampa di AGIRE :
Alberto Bobbio 335 1097277
INC - Istituto Nazionale per la Comunicazione
Via G.B. De Rossi 10
00166 ROMA
www.inc-comunicazione.it
a.bobbio@inc-comunicazione.it

Tornare a fare politica

Written on 01:41 by Bolognasicura

Tornare a fare politica, per garantire Sicurezza al Paese


Stupri a Bologna, rapine e omicidi a Roma, droga e violenza un poco ovunque. Il più delle volte, statisticamente parlando, al centro della scena criminale, il protagonista assoluto del degrado è un immigrato. Un extracomunitario clandestino, spesso, ma anche un europeo dell’Est, della Romania o dell’Albania, per il quale la vecchia definizione non si addice più. A Romano Prodi sono tremate le mutande, davanti all’ultimo scempio consumato alla periferia della Capitale e, con rapidità inusuale per il suo governo, ha varato un “pacchetto sicurezza” che il Capo dello Stato, altrettanto inusualmente, ha controfirmato in men che non si dica. Tutto bene, quindi? No, per niente. Quel “pacchetto” non contiene nulla di più di quanto non fosse già previsto dalle nostre leggi e non stanzia un centesimo per il rafforzamento delle nostre strutture di sicurezza e per l’ordine pubblico. Ci sono, in quelle pagine, solo chiacchiere e la possibilità per i prefetti di decretare – non di far eseguire, che è cosa ben diversa – l’espulsione immediata dello straniero che fosse colto a compiere reati. Il problema, però, sta tutto qui: fintanto che si continueranno a espellere – e, per di più, virtualmente – solo gli immigrati che hanno “dimostrato” di essere criminali, il Paese non sarà mai al sicuro; bisognerebbe – e una direttive europea lo permetterebbe – espellere tutte quelle persone, fossero anche un milione o due, che vivono in Italia senza una fissa dimora, senza una stabile occupazione, senza la possibilità di dimostrare un reddito con cui sostenersi. Anche agli sprovveduti è chiaro come sia più “conveniente” fare e essere povero in Italia, piuttosto che nella periferia di Bucarest o di Valona, piuttosto che nei deserti o nei suk africani. Quel che è chiaro a tutti, però, è che questo vantaggio per l’immigrato costituisce un’emergenza per l’Italia. Ormai, infatti, non è possibile più girare tranquilli per le strade neanche nelle zone considerate, almeno un tempo, “privilegiate”. Passeggiare di sera per il centro storico di Bologna – come in quello di Roma o di Firenze – significa incontrare bande di giovani o adulti nord-africani, slavi o albanesi che spacciano; fanno baccano; gozzovigliano con bottiglie di vino e di birra. Una situazione generale di insicurezza e di pericolo che genera frustrazione e che non è certo lenita dal pensiero che, se e quando verrà consumato un crimine o una violenza, il reo sarà catturato e condannato. Una volta subiti, la rapina o lo stupro, quale sollievo può venire dalla punizione del colpevole? Giusto quello riassunto dall’antico adagio: “È meglio di niente”. C’è bisogno di altro, in Italia e a Bologna. C’è bisogno di un governo serio – si potrebbe dire di un governo di Centrodestra o di Destra, ma si è arrivati a un punto che gli italiani si accontenterebbero anche solo di un governo serio, anche se di Centrosinistra -; c’è bisogno di un sindaco vero, non di un “guitto” da grande stampa e da “tv” che non ha fatto una sola delle cose per le quali, fuori da Bologna, tutti lo incensano. Governo e sindaco che non “pioveranno dal cielo”, né oggi né domani né mai. Tutti devono portare il loro contributo per il cambiamento vero della rotta su cui far viaggiare Bologna e l’Italia. Come? Ritornando a fare massicciamente politica attiva, nei partiti e nelle associazioni; chiedendo a quanti si offrono di rappresentare gli altri impegni seri sulla sicurezza e Su altri temi importanti sui quali si discuterà in seguito; manifestando ciclicamente il proprio appoggio per i politici “bravi” e le istituzioni che “funzionano”, oppure la propria indignazione per quelli che pensano solo ai loro interessi o che stanno in piedi solo per la distribuzione degli stipendi a fine mese. Bisogna raccogliersi intorno a idee semplici e forti e in numero sufficiente a farle valere, queste idee. Altrimenti, resteranno giusto le parole da blog o i discorsi da bar, utili ad alleggerire il fegato dalle pesantezze quotidiane, ma solo a quello. Bisogna muoversi e bisogna fare in fretta, se non si vuole assistere al tramonto definitivo della nostra società.

Massimiliano Mazzanti

Beppe Grillo e oscuramento internet

Written on 01:21 by Bolognasicura

Oggi mi sento più tranquillo. Un signor Nessuno, eletto da nessuno, che si chiama Ricardo Franco Levi ci ha rassicurato.
Il disegno di legge Levi-Prodi per imbavagliare la Rete farà il suo percorso, ma sarà sereno. In caso di dubbi sulle finalità di un sito o di un blog ci penserà l'Autorità per le Comunicazioni. Sentite le parole di questo paraculo prodiano: “Distinguere tra attività editoriale e privata non è semplice. Per questo sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare quali siti o blog siano tenuti all’iscrizione”.
Non solo fanno leggi non previste dal programma di governo, in silenzio, per non essere disturbati. Ma ci prendono anche per il culo. Levi, le do un consiglio: si tolga dalle palle, ma presto, torni alla panchina del parco dove l’ha raccattata il suo amico Prodi. Questa legge va CANCELLATA. Se volete, cari amici dell’Unione, discutetevela tra di voi nel nuovo loft del Partito Democratico, ma non fateci perdere tempo.
Rete 4 abusiva da mandare sul satellite: non pervenuta. Legge sul conflitto di interessi: non pervenuta. Corruzione di giudici per l’acquisto della Mondadori: non pervenuta. Televisione pubblica occupata dai partiti: non pervenuta. Wi Max regalato alle società di telecomunicazioni: non pervenuto. E voi, dipendenti infedeli che avete tradito il vostro elettorato, vi occupate, senza alcun mandato, di mettere sotto controllo la Rete? Ma chi siete? Chi vi autorizza?
Prodi fa sempre l’indiano. Non applica il suo programma per la legge Maroni (legge 30), fa l’indulto, non cambia la legge elettorale, non tocca l’ex-Cirielli e la Pecorella. Il debito pubblico sale come un termometro impazzito. Ma lui non c’entra mai. Un presidente del Consiglio inesistente.
Il prossimo V-day sarà dedicato all’informazione, sto decidendo la data. Chiederemo due cose:
- l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria
- l’abolizione dell’ordine dei giornalisti.

beppegrillo.it

Roba vecchia

Written on 10:46 by Bolognasicura



Per vedere l'animazione cliccare sull'immagine

In questi giorni ho rivisto un film già dato, si chiama Primarie, mi ricordo ancora , per scegliere Prodi, hanno rotto i maroni un mese, solite promesse e, solite frasi, tipo, questo è un gran giorno per la democrazia, stessi metodi tipo pagare per scegliere, e mi sà tanto che il risultato sarà lo stesso, una Democrazia Cristiana, con l'accappatoio rosso, e finalmente non si offenderà nessuno , quando si darà del, cattocomunista, ma comunque non sono problemi miei, infatti anche questa volta se la sono voluta, Veltroni fà rima con.......

Cofferati, avanti lo stesso, o opposizione o governo

Written on 01:57 by Bolognasicura


(ANSA) - BOLOGNA, 11 OTT - Non ci saranno elezioni anticipate a Bologna, orfana da ieri della sinistra (compresi Sd e Sdi) uscita dalla maggioranza. Per il sindaco Sergio Cofferati vale il consenso espresso dagli elettori nel 2004 per cui andra' avanti con l'appoggio di Ds e Dl nel Consiglio comunale. L'annuncio e' dato dallo stesso sindaco: 'o si sta all'opposizione o al governo'. Un principio valido anche per l'assessore allo Sport Anna Patullo (Pdci): 'o si dimette dalla Giunta o dal partito'.

E qui comando io, e questa è casa mia, e intanto noi lo prendiamo nel brevo.

Che Guevara, il rivoluzionario ipocrita e moralista

Written on 01:39 by Bolognasicura

«Vi sono innumerevoli forme di oppressione, alcune più sottili delle altre, talvolta abbellite dal richiamo alla giustizia sociale, talaltra mascherate dalla scusa della sicurezza. Per questo, riconoscere e denunciare il subdolo meccanismo psicologico per mezzo del quale i nemici della libertà cercano di indurci ad accettare una servitù volontaria è uno dei compiti più urgenti del nostro tempo». Così scrive Alvaro Vargas Llosa nell’introduzione de “Il mito Che Guevara e il futuro della libertà” (Lindau, pp. 112, euro 12). Nel resto del libro, l’autore si dedica a questo compito demolendo Ernesto Che Guevara, l’icona alla quale si richiamano movimenti più o meno rivoluzionari e, almeno in America Latina, uomini politici di primo piano come il venezuelano Hugo Chávez. Oltre, naturalmente, a Fidel Castro.

Il Che è diventato un simbolo di libertà, uguaglianza, ribellione al dispotismo. Addirittura pacifismo. Vargas Llosa sottolinea il primo paradosso. Le icone vendono bene: «Guevara, che tanto (o poco?) ha fatto per abbattere il capitalismo, è oggi ridotto al più classico marchio capitalista». In effetti, il suo volto adorna «tazze, felpe, accendini, portachiavi, berretti, sciarpe, bandane, camicie, borse, jeans, confezioni di the alle erbe». I seguaci del culto, tra cui si annovera anche Diego Armando Maradona, conoscono la vera storia del loro eroe? Pare di no.

Ministro dell’Industria incompetente
È lo stesso Guevara ha sintetizzare il proprio sanguinario ideale di giustizia nel suo “Messaggio alla Tricontinentale” (1967): «L’odio come fattore di lotta - l’odio intransigente contro il nemico - che spinge oltre i limiti naturali dell’essere umano e lo trasforma in una reale, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere». «Selettiva» fino a un certo punto. Nella prima metà del 1959, a rivoluzione ormai conclusa, Guevara dirige la prigione di La Cabaña, anche nota come “galera de la muerte”. I nemici politici sono sottoposti a processi sommari. Il Che impartisce disposizioni precise ai membri del tribunale: gli accusati sono tutti assassini e devono finire al muro. Stime attendibili parlano di 400 esecuzioni in meno di sei mesi. Forte di questa esperienza, il Che crea, insieme con Fidel, l’apparato di polizia che ridurrà in schiavitù sei milioni e mezzo di cubani. Nel 1961, dopo la fallita invasione della Baia dei Porci, il nuovo Stato di polizia si consolida. Secondo il Che è l’occasione buona per far sì che i contro-rivoluzionari «non rialzino mai più la testa». La categoria “contro-rivoluzionario” è intesa nel modo più estensivo possibile. Le porte dei campi di concentramento progressivamente si spalancano per «dissidenti, omosessuali, vittime dell’Aids, cattolici, testimoni di Geova, sacerdoti afro-cubani e altri indesiderabili». C’è un aspetto poco noto che merita di essere descritto: il moralismo del Che. «Nel 1958 - scrive Vargas Llosa - dopo aver preso la città di Sancti Spiritus, Guevara cercò (senza successo) di imporre una sorta di shar’ia regolamentando i rapporti fra i sessi, l’uso dell’alcol e le scommesse informali». Il tutto all’insegna di un puritanesimo che il comandante non si sognava neppure di applicare nella sua vita personale.

Anche l’ideale collettivista poggia su massime non esattamente democratiche quali: «Le masse in lotta approvano la rapina delle banche, perché in esse non è depositato uno solo dei lorosoldi ». Il metro di misura della bontà delle riforme economiche consiste nel numero di individui «che capiscono che nella nuova società non c’è posto per loro». Fra il 1959 e il 1961, Guevara ha in mano le leve dell’economia cubana, prima come direttore della Banca Nazionale, poi come ministro dell’Industria. I risultati sono disastrosi. In quel periodo, scrive Vargas Llosa, «si verificò il crollo pressoché completo della produzione di zucchero, l’industrializzazione fallì del tutto e si dovette ricorrere al razionamento». La riforma agraria fu un affare per i burocrati: le terre sottratte ai ricchi non finirono ai contadini ma agli uomini dell’apparato. Fra il 1961 e il 1963 il raccolto si ridusse della metà.

Le spedizioni in Congo e Bolivia
Perfino l’immagine di genio della guerriglia mostra qualche crepa. Il maggiore successo di Guevara contro Batista, la conquista della città di Santa Clara, è stato messo in discussione di recente. Pare infatti che la resa fu concordata in cambio di una forte somma di denaro. I gruppi di guerriglieri organizzati in Nicaragua, Repubblica Dominicana, Panama e Haiti finirono presto e male. Disastrosa la spedizione in Congo. Guevara si schierò al fianco di due ribelli contro il regime congolese appoggiato dagli Usa. Il primo si chiamava Mulele. Dopo aver preso la città di Stanleille fece vedere di che pasta era fatto: fu assassinato chiunque sapesse leggere e portasse la cravatta. Il secondo era Laurent Kabila, un altro assassino patentato, come risulterà evidente negli anni Novanta. Nel 1965 Guevara capì che la partita era persa e cambiò aria. Salì al potere Mobutu che instaurò una tirannia destinata a durare decenni. La missione in Bolivia fu invece dilettantesca. Il Che non si accorse di non avere l’appoggio né dei contadini né del partito comunista boliviano. Fu catturato nella gola dello Yuro subito dopo aver incontrato l’intellettuale francese Régis Debray. Il giorno dopo, 9 ottobre 1967 viene ucciso.
Tirando le somme, Vargas Llosa sostiene che in fondo Che Guevara fu molto simile al dittatore Batista, rispetto al quale fu però più spietato ed efficiente. In Guevara riemergono le costanti del potere in America Latina: il caudillismo, cioè l’influenza dominante di una figura autoritaria nel sistema di governo; e il collettivismo, cioè il disprezzo per l’individuo, la proprietà privata, il capitalismo. Caratteristiche evidenti negli attuali regimi venezuelano e boliviano. Il liberalismo in Sud America è forse destinato a rimanere un miraggio?

di Alessandro Gnocchi
Da Libero, 31 maggio 2007

Giampaolo Pansa in diretta su Punto radio

Written on 09:05 by Bolognasicura

Domani alle ore 13, Massimiliano Mazzanti nel programma Obiettivosubologna, intervisterà in diretta Giampaolo Pansa sul suo ultimo libro.

Giampaolo Pansa (Casale Monferrato, 1935) è un giornalista e scrittore italiano.

Ha lavorato a La Stampa, Il Giorno, Il Corriere della Sera, Panorama e La Repubblica ed è stato condirettore di L'Espresso. A queste ultime due testate collabora tuttora. Su L'Espresso in particolare tiene una rubrica settimanale di politica e costume, il Bestiario.

Ha scritto anche romanzi e numerosi saggi di storia contemporanea, tra i quali Il sangue dei vinti, Sconosciuto 1945 e La Grande Bugia, che raccontano le violenze compiute dai partigiani comunisti nei confronti di fascisti, partigiani bianchi e talvolta anche cittadini comuni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

La sua posizione politica, individuabile in una opzione socialiberale di lontana matrice azionista, non gli ha impedito di criticare il centrosinistra italiano e le sue contraddizioni.

Dopo la pubblicazione de "Il sangue dei vinti", Pansa è stato accusato da qualche collega di aver gettato fango sulla Resistenza; tra questi Giorgio Bocca. Alcuni settori della storiografia accademica hanno inoltre criticato Pansa per una metodologia di ricerca che non prevede, privilegiando un approccio narrativo, né l'utilizzazione delle note a piè di pagina né lo stile opaco che sovente caratterizza la ricerca storica italiana. Pansa è stato inoltre accusato di aver utilizzato quasi esclusivamente fonti di parte fascista.

Il suo ultimo libro, "La grande bugia", è dedicato proprio alle reazioni suscitate da "Il sangue dei vinti". Durante le presentazione del libro in una libreria di Reggio Emilia il 17 ottobre 2006, il giornalista è stato contestato da alcuni giovani dei centri sociali della zona.

Celebri alcune delle sarcastiche definizioni che Pansa ha dedicato ai politici italiani, come quella di "Parolaio rosso", affibbiata a Fausto Bertinotti o quella di "Dalemoni", alludente al cosiddetto "inciucio" tra Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi ai tempi della Bicamerale.

Fonte wikipedia


Mazzanti torna in onda

Written on 06:28 by Bolognasicura

Mazzanti torna in onda con Obiettivo su Bologna

Martedì, mercoledì, venerdì: Ore 13 Punto Radio

Lunedi: ore 16,00 Punto radio e in Televisione in diretta su Rete 8
Giovedi: ore 16,00 Punto radio e in Televisione in diretta su Rete 8

ricomincerà anche a mettere articoli nel blog
Si ricomincia e il momento non poteva essere migliore

Povra Bulagna

Written on 08:48 by Bolognasicura

Come volevasi dimostrare Lo street si è fattò, alla faccia di chi ha firmato petizioni, manifestato, l'hanno avuta vinta ancora una volta, in più minacciano il "contest spray day" con tanto di notte bianca, tutto questo ha un nome il movimento universitari, programmata per martedi, in concomitanza del corte dei centri sociali, bene, vedremo come andrà a finire, la notte è lunga e buia.

I love Tatoo

Written on 05:44 by Bolognasicura

Le radici dell'odio

Written on 08:12 by Bolognasicura

Frequentando alcuni forum di lingua inglese mi sono imbattuto su questa lista di "direttive" coraniche, che ho tradotto per voi, poiché:

"Il successo o meno in una battaglia, sia essa combattuta con le armi tradizionali piuttosto che con quelle della libertà di espressione, passa attraverso la conoscenza dell'avversario. Cruciale è l'individuazione della sorgente da cui attinge forza e determinazione.
Con questi presupposti ho cominciato a leggere il corano, inizialmente in maniera blanda, poi con approccio scientifico, sottolineando parti, per me, estremamente interessanti.
Offro dunque una piccola selezione, che reputo un buon inizio verso la comprensione della minaccia islamica e delle basi su cui si fonda e si alimenta l'odio.

I versetti sono tratti dalla:
Traduzione interpretativa in italiano a cura di Hamza Piccardo,
revisione e controllo dottrinale
Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia - UCOII


- Baqara (2):190 - Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono.

- Baqara (2):191 - Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.

- Baqara (2):193 - Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah. Se desistono, non ci sia ostilità , a parte contro coloro che prevaricano

- Baqara (2):244 - Combattete sulla via di Allah e sappiate che Allah è audiente, sapiente.

- Nisaa' (4):76 - Coloro che credono combattono per la causa di Allah, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. Deboli sono le astuzie di Satana.

- al-Anfaal (8 ):39 - Combatteteli finché non ci sia più politeismo , e la religione sia tutta per Allah. Se poi smettono?ebbene, Allah ben osserva quello che fanno.

- al-Taubah (9):12 - E se dopo il patto mancano ai loro giuramenti e vi attaccano [a causa del]la vostra religione, combattete i capi della miscredenza. Non ci sono giuramenti [validi] per loro: forse così desisteranno.

- al-Taubah (9):29 - Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati.

- al-Taubah (9):123 - O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Allah è con i timorati.

- Nisaa' (4):89 - Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate.

- Nisaa' (4):91 - Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere .

- al-Taubah (9):5 - Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati . Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima , lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso.

- Nisaa' (4):74 - Combattano dunque sul sentiero di Allah, coloro che barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la causa di Allah, sia ucciso o vittorioso,daremo presto ricompensa immensa.

- Muhammad (47):4 - Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l'ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah:

- Muhammad (47):5 - li guiderà, migliorerà la loro condizione,

- Muhammad (47): 6 - e li introdurrà nel Paradiso di cui li ha resi edotti."


Molti si domandano da dove arriva la determinazione dei terrosisti.
Quelle direttive rispondono a molti quesiti.

Pubblicato su Lisistrata

Tutto tace

Written on 05:43 by Bolognasicura

La situazione stà gettandosi nel vuoto, dopo l'ennesima trovata del ministro Ferrero, di voler fare una manifestazione a favore degli extracomunitari, sempre facendo passare quanto noi Italiani siamo cattivi e razzisti, in città le trovate sono tante dal fare lo street rave parade con partenza dal pratello, (e se ne vedranno delle belle) ai Rumeni che al pilastro prendono in ostaggio un bus, al silenzio verso i cittadini per quanto riguarda la costruzione della Moschea, forse una risposta si avrà mercoledì 19 settembre alla fattoria del pilastro, nel convegno sulla immigrazione, ogni tanto vorrei però che a queste serate fosse presente il nostro sindaco, una illusione la mia che non troverà risposta alcuna, dato che in questi anni il signore non è mai venuto a contatto con i cittadini, ricordo a tutti mercoledì 19 settembre ore 21 al circolo la Fattoria del pilastro

Banner Cofferati

Written on 07:07 by Bolognasicura


Altri banner da scaricare

Written on 06:59 by Bolognasicura


I lavavetri gentili

Written on 02:18 by Bolognasicura

I genii hanno colpito ancora, vi illustro il progetto per i lavavetri

Fase A : Tavolo di confronto fra Legacoop, enti locali, fondazioni, Prefettura, Questura, Sindacati, terzo settore e associazioni attive nel sociale.

Fase B : ( reclutamento ) mediante 3-4 operatori di strda, dei lavavetri (comunitari o non) con regolare permesso di soggiorno. Le zone interessate sono 4 e comprendono le strade che sfociano sui viali della città.

Fase C . Distribuzione del (decalogo del lavavetri gentile) in diverse lingue, di pettorine gialle e attrezzi per la pulizia dei vetri

Fase D : Inserimento dei lavavetri più bravi e disponibili nelle attività di pulizia dei muri e dei parchi.

Fase E : Assunzione dei più meritevoli in Manutencoop o cooperative sociali.

Allora ci siamo scordati di Biancaneve e i 7 nani, i tre porcellini, bianconiglio ecc, il comune cghe si trasforma in Mary Poppins, e con sbadilate di retorica spera di risolvere il problema, caso strano il nome che compare di più è Cooperativa, pulire le scritte sui muri ???? a pulirle devono essere quelli che le fanno, con la lingua, e per i parchi sbaglio o esistono già gli addetti ???? Per ultimo in queste congreghe non compare mai il diretto interessato, il cittadino che muto e razzista assiste a queste carnevalate......che amarezza.

La ricetta del venerdi

Written on 00:23 by Bolognasicura















Fegatelli di maiale alla toscana

Servizio/Rendimento:
Prep. Tempo: 15 minuti
Tempo di cottura: 20 minuti
Categoria: Secondi di carne
Difficoltà: Facile

Introduzione

Mettere in un piatto piano una manciata di semi di finocchio,3 prese di sale e 2 di pepe.Fare a pezzetti grossi come un uovo, 4 /5 etti di fegato di maiale, rotolarli poi nel composto prima preparato e arrotolarli nella rete di maiale, quindi fermarli con uno stuzzicadenti.Cuocere in padella antiaderente senza condimenti per 20/30 minuti.Servire caldi
Ingredienti
500 grammi di fegato di maiale 200 grammi di rete di maiale semi di finocchio sale pepe.

Vi raccomando un chianti bello nero e tosto ( a la faza cha dig me )

Bon aptit

Tutto su Bologna

Written on 02:43 by Bolognasicura

Ho conosciuto il fautore di un sito su bologna, mai visto un sito più interessante vi invito a visitarlo Mia Bologna di Sandro Samoggia

Moschea : Frasi mostruose in quell'assemblea

Written on 01:50 by Bolognasicura










Tale Frà Paolo Garuti, questa persona che nascosta dagli abiti talari, viene a Bologna a dire quanto siamo razzisti ?? Ma per favore quella che la gente ha avuto l'altra sera all'assemblea pubblica al Pilastro, è stata solo la reazione dei cittadini, che sentendosi abbandonati e truffati, da parte della giunta, solo per garantirsi i futuri voti dei vari Abdulla che si aggirano per la città, e smettiamola con questa ipocrisia quando la gente si rompe le balle, si rompe le balle e basta non esistono altre scuse, e qualcosa conta, dato che gli stessi Islamici sarebbero contentissimi di avere un altro posto, te lo credo, come ho già detto altre volte Al pilastro non sono tanto biondi, meglio così dato che il resto della città rimane assopito ad aspettare che su un palco di Piazza Maggiore arrivi la Guzzanti e Travaglio a farci morali politiche.
Ringrazio la Lega Antidiffamazione Cristiana per la foto

Ti spacco la faccia

Written on 01:31 by Bolognasicura

Quando avevo 18 anni, si andava in discoteca si beveva e capitava a volte di litigare, la frase più sentita era ti spacco la faccia, ma ai tempi non esistevano ancora guerre preventive, bombardieri fantasma ecc, oggi per tenersi al passo con i tempi sono cambiate anche le minacce, dal ti spacco la faccia siamo passati al dopo torno e ti dò fuoco, ma questi tre cereblolesi si sono domandati la conseguenze che un simile gesto poteva portare, se il buttafuori veniva investito la benzina infuocata, o anche la gente attorno, roba da cavernicoli, tutto questo per entrare in discoteca, non è la prima volta che questo succede, già l'anno passato un buttafuori si è preso un proiettile, mentre ci sono famiglie che non arrivano a fine mese, gente sulla soglia della povertà pur lavorando, i problemi di questi genii sono la discoteca, ma non possiamo pretendere che tutto ciò non accada, in una società dove, non c'è la certezza della pena, i parlamentari giustificano i terroristi, dove i terroristi siedono di fianco ai parlamentari, dopo che un cappellano dice che dopo aver conosciuto Erica e Omar la sua vita è cambiata, non c'è da stupirsi......che amarezza

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Written on 02:46 by Bolognasicura








L'inghippo di strada Maggiore

Written on 00:45 by Bolognasicura


BOLOGNA, 30 AGOSTO 2007 - «I LAVORI in Strada Maggiore non sono stati mai autorizzati dal ministero dei Beni culturali e per questo abbiamo deciso di bloccarli e di far rimettere i basoli al loro posto». La pesante denuncia arriva da Paola Mazzitelli, architetto direttore della direzione regionale del ministero Beni culturali, in merito all’intervento di sostituzione della caratteristica pavimentazione in basoli di granito con l’asfalto.
L’interruzione dei lavori, iniziati in Strada Maggiore lunedì scorso, è stata disposta con atto formale soltanto ieri «a causa — spiega Mazzitelli — delle solite lentezze burocratiche per questo tipo di procedimenti».

«Nessuno — punta il dito l’architetto — ci ha mai sottoposto il progetto per questo tipo di intervento. Nei cartelli dei lavori, così come sul sito Internet del Comune, si legge ‘manutenzione al manto stradale’, ma non si tratta affatto di questo. Due giorni fa — proesegue — sono voluta andare personalmente a controllare e mi sono accorta subito che c’era qualcosa che non andava. C’erano ruspe dentate che rimuovevano senza alcuna cura il lastricato, buttando i basoli di granito in grossi camion. Significa stravolgere un manto stradale, non fare manutenzione».

«QUESTO — tuona Mazzitelli — è un intervento abusivo a tutti gli effetti, perseguibile penalmente perché privo di autorizzazione ai sensi dell’articolo 21 del decreto legislativo 42 del 2004, il cosiddetto codice Urbani. Abbiamo già fatto partire la denuncia e una comunicazione dell’accaduto arriverà anche alla Procura».

INTANTO il Comune non ha ancora risposto formalmente. «Credo che l’errore — sostiene l’architetto — sia stato quello di peccare di ingenuità. Probabilmente il Comune non ha ritenuto di dover chiedere l’autorizzazione per lavori di ‘manutenzione ordinaria’. Il problema è che questo tipo di intervento rappresenta una demolizione».
Guai in vista, dunque, anche per chi vive e lavora in Strada Maggiore. «I lavori — dice infatti Mazzitelli — dovranno restare bloccati per qualche giorno. Abbiamo intenzione di chiedere il ripristino della pavimentazione rimossa e ci vorrà un po’ di tempo». Questa volta, però, il ministero dei Beni culturali non intende chiudere un occhio. «Non vogliamo essere — spiega Mazzitelli — i ‘soliti guastafeste’ che interrompono i lavori, ma qui c’è in ballo l’interesse pubblico di un bene culturale che non può passare in secondo piano rispetto agli interessi economici. I protocolli d’intesa stipulati col Comune dovevano servire proprio a non far succedere cose di questo tipo». «Strada Maggiore — spiega Mazzitelli — è stata tra le prime strade di Bologna ad essere lastricata e ha un valore culturale inestimabile. Abbiamo il dovere di conservare ciò che il passato ci ha tramandato». L’architetto poi sottolinea: «Mi domando a cosa siano serviti tutti i protocolli d’intesa sviluppati fino ad oggi col Comune sul centro storico, se un progetto del genere non ci viene sottoposto. Dov’è la riqualificazione del centro storico che sta tanto a cuore agli amministratori? E’ un’esperienza bruttissima — conclude Mazzitelli — che deve servire a riflettere. C’è un evidente problema di fondo se accadono ancora cose di questo tipo nonostante i protocolli di intesa».

di Alessia Angelotti Fonte Resto del Carlino Bologna

Si ricomincia con i tiramolla tra giunta regione e stato, il manufatto dei genii sarà ripristinato ?? Ormai mi aspetto di tutto, farei fare una indagine per scoprire a chi erano stati affidati gli appalti per i lavori, e se veramente rifanno i lavori chi li pagherà ? Semplice quei pirla dei cittadini che stanno zitti su tutto quello che succede a Bologna, sono convinto che se le due Torri le avesse costruite Guazzaloca, avrebbero tirato giù anche quelle.

La marionetta

Written on 12:32 by Bolognasicura



Un grazie al Giulivo

Il razzismo "progressista": una logica rassicurante (per loro)

Written on 11:55 by Bolognasicura

La guerra tra poveri

Partendo dal presupposto, vero ma falsato, secondo il quale l’immigrato è una vittima dell’ingiustizia capitalistica, gli “esperti” e quelli che decidono in materia di assimilazione, sono riusciti, anche in Italia, a compiere un capolavoro.

Hanno messo in atto ogni misura ufficiale o ufficiosa (ovvero leggi se possibile, o metodi di aggiramento delle regole correnti quando non si possano varare leggi ad hoc) per favorire sistematicamente gli immigrati rispetto agli autoctoni.

Posto che i primi sarebbero vittime nostre (identificazione collettiva nel Moloch) allora diviene giusto che noi si faccia loro largo e si dimostri la nostra totale disponibilità a farci perdonare (sindrome dell’autoflagellazione).

Sicché si offre loro l’assistenza piena e gratuita; e fin qui non subentra alcun disagio sociale; quando però essa è gratuita e ogni italiano, per sottoproletario che sia, paga; quando la priorità negli asili nido, oltre che nell’assistenza medica è sempre la medesima e in uno scenario in cui le famiglie italiane hanno difficoltà enormi a trovar posto per i figli; quando l’assistenza pubblica da una parte è scontata e dall’altra a dir poco tribolata; quando le priorità sulle assegnazioni degli alloggi diventano manifeste, allora inizia una vera e propria guerra fra poveri. Vieppiù comprensibile se si considera che la concorrenza lavorativa (e qui le responsabilità del padronato nella logica capitalista sono manifeste), in uno scenario economico in cui regredisce la produzione e siamo in pieno fenomeno di delocalizzazione delle imprese, contribuisce non poco all’impoverimento ultreriore delle classi lavoratrici.

La genialità dei criteri degli universalisti utopici ha così contribuito a far nascere una guerra tra poveri, rovesciando qui i rapporti di forza esistenti lì.
Ovvero si è fornito privilegio presso di noi agli immigrati a scapito degli autoctoni perché si addebita a questi ultimi la responsabilità del disagio socioeconomico procurato in casa loro dalle Multinazionali.

Quanto sia folle questo ragionamento dovrebbe apparire palese. Intanto — consciamente o, ancor peggio, inconsciamente — é di un ragionamento razzista che si tratta: se sono bianchi i dirigenti delle Multinazionali allora la colpa di tutto è dei bianchi in quanto tali, mentre dalla parte dei non bianchi vi sono solo ragioni e crediti: è questo il ragionamento che viene applicato, non altri.

Di colpo allora scompare la consueta lettura classista del capitalismo che pure è alla base ideologica di quasi tutte quelle organizzazioni e fa improvvisamente posto ad una vera e propria patologia biologista che oltretutto ignora paradossalmente e clamorosamente se stessa. E questo finisce col far pagare due volte il costo dell’odierno sistema alle classi deboli occidentali che, già private di possibilità di produzione e di un futuro lavorativo certo dal sistema multinazionale e dalla politica del Wto, si trovano a dover far fronte in casa propria ad una concorrenza massiccia, completa e soprattutto protetta. E diventano quindi i sottoproletari degli immigrati.
Tanto per cambiare, i geni intellettuali del progressismo, quelli che criticano in modo “scientifico” i rapporti di forza e gli schemi costitutivi del capitale sono riusciti una volta ancora a reiterarli all’infinito, del tutto incapaci di cambiare quella logica che continuano a fotografare e a additare ma che, evidentemente, è per loro insostituibile e rassicurante.

L'immigrazione (Polaris), pp. 12-14
Pubblicato in carne di maiale da Filippo 84

L'estate stà finendo "qualcosa cambierà" ??

Written on 06:37 by Bolognasicura


(ANSA)-BOLOGNA, 27 AGO-Un albanese di 30 anni e' stato pestato a sangue da cinque polacchi in pieno centro a Bologna. La polizia ha trovato la vittima sanguinante in terra all'incrocio tra via Ugo Bassi e via San Gervasio, e ha subito rintracciato tre dei cinque aggressori, uno di 33 e due di 21 anni, in evidente stato di ebbrezza. Un quarto uomo, di 27 anni, si e' presentato spontaneamente in Questura, talmente ubriaco da non sapere dove altro andare.
E' passata l'estate ma la monnezza rimane, era una delizia girare in centro la sera a Bolgna durante il mese di agosto, gruppi di tunisini che facevano avanti e indietro per via Mascarella, spacciando traquillamente tossici che litigavano, punkabestia che invadono via Petroni rompondo le balle a chiunque passasse, bè direi che il rafforzamento dei tutori dell'ordine ha avuto il suo effetto, si caro sindaco mentre una macchina della digos è sempre sotto casa sua , a cento metri da lì non è cambiato nulla.
Un grazie da parte dei Cittadini.