L'inghippo di strada Maggiore
Written on 00:45 by Bolognasicura
BOLOGNA, 30 AGOSTO 2007 - «I LAVORI in Strada Maggiore non sono stati mai autorizzati dal ministero dei Beni culturali e per questo abbiamo deciso di bloccarli e di far rimettere i basoli al loro posto». La pesante denuncia arriva da Paola Mazzitelli, architetto direttore della direzione regionale del ministero Beni culturali, in merito all’intervento di sostituzione della caratteristica pavimentazione in basoli di granito con l’asfalto.
L’interruzione dei lavori, iniziati in Strada Maggiore lunedì scorso, è stata disposta con atto formale soltanto ieri «a causa — spiega Mazzitelli — delle solite lentezze burocratiche per questo tipo di procedimenti».
«Nessuno — punta il dito l’architetto — ci ha mai sottoposto il progetto per questo tipo di intervento. Nei cartelli dei lavori, così come sul sito Internet del Comune, si legge ‘manutenzione al manto stradale’, ma non si tratta affatto di questo. Due giorni fa — proesegue — sono voluta andare personalmente a controllare e mi sono accorta subito che c’era qualcosa che non andava. C’erano ruspe dentate che rimuovevano senza alcuna cura il lastricato, buttando i basoli di granito in grossi camion. Significa stravolgere un manto stradale, non fare manutenzione».
«QUESTO — tuona Mazzitelli — è un intervento abusivo a tutti gli effetti, perseguibile penalmente perché privo di autorizzazione ai sensi dell’articolo 21 del decreto legislativo 42 del 2004, il cosiddetto codice Urbani. Abbiamo già fatto partire la denuncia e una comunicazione dell’accaduto arriverà anche alla Procura».
INTANTO il Comune non ha ancora risposto formalmente. «Credo che l’errore — sostiene l’architetto — sia stato quello di peccare di ingenuità. Probabilmente il Comune non ha ritenuto di dover chiedere l’autorizzazione per lavori di ‘manutenzione ordinaria’. Il problema è che questo tipo di intervento rappresenta una demolizione».
Guai in vista, dunque, anche per chi vive e lavora in Strada Maggiore. «I lavori — dice infatti Mazzitelli — dovranno restare bloccati per qualche giorno. Abbiamo intenzione di chiedere il ripristino della pavimentazione rimossa e ci vorrà un po’ di tempo». Questa volta, però, il ministero dei Beni culturali non intende chiudere un occhio. «Non vogliamo essere — spiega Mazzitelli — i ‘soliti guastafeste’ che interrompono i lavori, ma qui c’è in ballo l’interesse pubblico di un bene culturale che non può passare in secondo piano rispetto agli interessi economici. I protocolli d’intesa stipulati col Comune dovevano servire proprio a non far succedere cose di questo tipo». «Strada Maggiore — spiega Mazzitelli — è stata tra le prime strade di Bologna ad essere lastricata e ha un valore culturale inestimabile. Abbiamo il dovere di conservare ciò che il passato ci ha tramandato». L’architetto poi sottolinea: «Mi domando a cosa siano serviti tutti i protocolli d’intesa sviluppati fino ad oggi col Comune sul centro storico, se un progetto del genere non ci viene sottoposto. Dov’è la riqualificazione del centro storico che sta tanto a cuore agli amministratori? E’ un’esperienza bruttissima — conclude Mazzitelli — che deve servire a riflettere. C’è un evidente problema di fondo se accadono ancora cose di questo tipo nonostante i protocolli di intesa».
di Alessia Angelotti Fonte Resto del Carlino Bologna
Si ricomincia con i tiramolla tra giunta regione e stato, il manufatto dei genii sarà ripristinato ?? Ormai mi aspetto di tutto, farei fare una indagine per scoprire a chi erano stati affidati gli appalti per i lavori, e se veramente rifanno i lavori chi li pagherà ? Semplice quei pirla dei cittadini che stanno zitti su tutto quello che succede a Bologna, sono convinto che se le due Torri le avesse costruite Guazzaloca, avrebbero tirato giù anche quelle.

Posted in bologna, cofferati, degrado, mobilità, zamboni | 1 commenti
La marionetta
Written on 12:32 by Bolognasicura
Un grazie al Giulivo
Posted in bertinotti, governo, prodi, satira | 2 commenti
Il razzismo "progressista": una logica rassicurante (per loro)
Written on 11:55 by Bolognasicura
La guerra tra poveri
Partendo dal presupposto, vero ma falsato, secondo il quale l’immigrato è una vittima dell’ingiustizia capitalistica, gli “esperti” e quelli che decidono in materia di assimilazione, sono riusciti, anche in Italia, a compiere un capolavoro.
Hanno messo in atto ogni misura ufficiale o ufficiosa (ovvero leggi se possibile, o metodi di aggiramento delle regole correnti quando non si possano varare leggi ad hoc) per favorire sistematicamente gli immigrati rispetto agli autoctoni.
Posto che i primi sarebbero vittime nostre (identificazione collettiva nel Moloch) allora diviene giusto che noi si faccia loro largo e si dimostri la nostra totale disponibilità a farci perdonare (sindrome dell’autoflagellazione).
Sicché si offre loro l’assistenza piena e gratuita; e fin qui non subentra alcun disagio sociale; quando però essa è gratuita e ogni italiano, per sottoproletario che sia, paga; quando la priorità negli asili nido, oltre che nell’assistenza medica è sempre la medesima e in uno scenario in cui le famiglie italiane hanno difficoltà enormi a trovar posto per i figli; quando l’assistenza pubblica da una parte è scontata e dall’altra a dir poco tribolata; quando le priorità sulle assegnazioni degli alloggi diventano manifeste, allora inizia una vera e propria guerra fra poveri. Vieppiù comprensibile se si considera che la concorrenza lavorativa (e qui le responsabilità del padronato nella logica capitalista sono manifeste), in uno scenario economico in cui regredisce la produzione e siamo in pieno fenomeno di delocalizzazione delle imprese, contribuisce non poco all’impoverimento ultreriore delle classi lavoratrici.
La genialità dei criteri degli universalisti utopici ha così contribuito a far nascere una guerra tra poveri, rovesciando qui i rapporti di forza esistenti lì. Ovvero si è fornito privilegio presso di noi agli immigrati a scapito degli autoctoni perché si addebita a questi ultimi la responsabilità del disagio socioeconomico procurato in casa loro dalle Multinazionali.
Quanto sia folle questo ragionamento dovrebbe apparire palese. Intanto — consciamente o, ancor peggio, inconsciamente — é di un ragionamento razzista che si tratta: se sono bianchi i dirigenti delle Multinazionali allora la colpa di tutto è dei bianchi in quanto tali, mentre dalla parte dei non bianchi vi sono solo ragioni e crediti: è questo il ragionamento che viene applicato, non altri.
Di colpo allora scompare la consueta lettura classista del capitalismo che pure è alla base ideologica di quasi tutte quelle organizzazioni e fa improvvisamente posto ad una vera e propria patologia biologista che oltretutto ignora paradossalmente e clamorosamente se stessa. E questo finisce col far pagare due volte il costo dell’odierno sistema alle classi deboli occidentali che, già private di possibilità di produzione e di un futuro lavorativo certo dal sistema multinazionale e dalla politica del Wto, si trovano a dover far fronte in casa propria ad una concorrenza massiccia, completa e soprattutto protetta. E diventano quindi i sottoproletari degli immigrati.
Tanto per cambiare, i geni intellettuali del progressismo, quelli che criticano in modo “scientifico” i rapporti di forza e gli schemi costitutivi del capitale sono riusciti una volta ancora a reiterarli all’infinito, del tutto incapaci di cambiare quella logica che continuano a fotografare e a additare ma che, evidentemente, è per loro insostituibile e rassicurante.
L'immigrazione (Polaris), pp. 12-14
Pubblicato in carne di maiale da Filippo 84
Posted in immigrazione, lavoro, libri, multinazionali, polaris | 2 commenti
L'estate stà finendo "qualcosa cambierà" ??
Written on 06:37 by Bolognasicura
(ANSA)-BOLOGNA, 27 AGO-Un albanese di 30 anni e' stato pestato a sangue da cinque polacchi in pieno centro a Bologna. La polizia ha trovato la vittima sanguinante in terra all'incrocio tra via Ugo Bassi e via San Gervasio, e ha subito rintracciato tre dei cinque aggressori, uno di 33 e due di 21 anni, in evidente stato di ebbrezza. Un quarto uomo, di 27 anni, si e' presentato spontaneamente in Questura, talmente ubriaco da non sapere dove altro andare.
E' passata l'estate ma la monnezza rimane, era una delizia girare in centro la sera a Bolgna durante il mese di agosto, gruppi di tunisini che facevano avanti e indietro per via Mascarella, spacciando traquillamente tossici che litigavano, punkabestia che invadono via Petroni rompondo le balle a chiunque passasse, bè direi che il rafforzamento dei tutori dell'ordine ha avuto il suo effetto, si caro sindaco mentre una macchina della digos è sempre sotto casa sua , a cento metri da lì non è cambiato nulla.
Un grazie da parte dei Cittadini.
Posted in bologna, cofferati, degrado | 1 commenti